Allevamento dei Molly

Per quanto riguarda i Molly, nei testi e negli articoli che spesso si trovano a disposizione degli hobbisti, vengono indicati come pesci che richiedono un’acqua ben temperata e possibilmente salmastra al fine di ottenere buoni risultati di allevamento.

Queste indicazioni sono poi state prese e mantenute per anni e anni immutate (purtroppo accade nel nostro hobby, spesso a causa di testi senz’altro molto validi ma con la pecca di essere aggiornati solo a molti anni fa) e soprattutto allargate a tutti i Molly delle nostre vasche.

Una veloce ricerca di informazioni sulle tante specie presenti in natura, ci permette di comprendere invece, come questa univoca via di allevamento sia distante da varie realtà; è vero che alcune specie di Molly (dal vecchio nome del genere Mollinesia) possono vivere in acque calde e salmastre o anche marine, ma è altrettanto vero che ci sono pesci che abitano invece freschi torrenti in montagna o specchi d’acqua che nella stagione invernale si ricoprono di uno strato ghiacciato.

Alla luce di questo possiamo capire che i Molly presentano una grande adattabilità a vari tipi di acqua e temperatura; la cosa che però può causarci dei problemi è se la qualità dell’acqua è scarsa. Sono pesci che più di altri risentono della presenza di tracce di ammoniaca o nitriti e se i nitrati sono alti possono spesso presentare il fenomeno dello shymming (ballo dello shymmi, non è una malattia ma uno stato di malessere che si manifesta ,dopo inquinamento dell’acqua o sbalzi nei valori di temperatura, con il pesce che ondeggia e fatica a nuotare).

E’ quindi necessario mantenerli in acquari con un filtraggio buono e provvedere a cambi d’acqua abbastanza frequenti. Questo basta a mantenerli in ottima salute senza l’aggiunta di sale o altri prodotti.

L’aggiunta di sale è necessaria (almeno per l’ambientamento in vasca) solo per quegli esemplari (spesso forme di selezione lo sono) che sono stati allevati in acqua salmastra. Sta a noi informarci a riguardo di ciò.

La maggior parte delle specie di Molly (non posso scendere nel particolare ma questo vale senz’altro per P.mexicana o sphenops, P.latipinna e P.velifera) gradisce comunque un pH neutro o leggermente basico (8-8.5) e mal tollera un ambiente acido (indicato comunque per alcune specie meno diffuse).

Per l’allevamento dei Molly si indica poi di norma una dieta a base vegetariana. Anche su questo punto osservazioni datate e non corrette hanno finito per diventare una verità accettata dai più (provato a tenerli in una vasca piena di piccoli appetitosi avannotti?).

E’ vero che i Molly anche in natura tendono a brucare le alghe, ma quello di cui si nutrono realmente è l’aufwuchs e quello che ci vive attorno.

L’aufwuchs è una particolare copertura biologica presente in vari ambienti acquatici. A comporlo concorrono diversi gruppi di alghe (Clorofite, Cianoprocarioti, Crisofite…) ; tra queste sono numerosi anche i microrganismi animali che qui trovano protezione e nutrimento.

I Molly cacciano in queste zone per scovare tutti gli organismi che qui si annidano , cibandosi comunque anche della componente vegetale (ma non in parte prevalente).

Una dieta equilibrata in acquario è fornita con un mangime secco di buona qualità alternato a mangime vivo (o surgelato). Si possono anche offrire pasti vegetali con verdura bollita, ma penso che sia più naturale lasciare crescere una copertura algale in vasca tra le piante. Questa sopperirà più che bene alla richiesta di apporto di fibra richiesto nella loro dieta.

Seguendo questi semplici suggerimenti non potrete che ottenere dei pesci robusti e fertili.

 

FORME DI SELEZIONE

Aggiungo qualche altro appunto a questo riguardo per completare quanto spiegato nell’altro articolo contenente anche varie foto a supporto del testo.

Colore

Molte varietà selezionate hanno origine da tre specie principali Poecilia latipinna, Poecilia velifera e Poecilia mexicana o Poecilia sphenops . Negli ultimi 20 anni gli allevatori hanno avuto accesso anche ad altre specie che si sono diffuse nell’hobby e queste avranno in alcuni casi apportato delle caratteristiche non presenti in precedenza. Sappiamo per esempio ( grazie al Dr.Joanne Norton che ha fatto ricerche a riguardo) l’origine del gene arancione dei molly. Questo gene lo si ritrova in natura in una popolazione selvatica che si ritrova in alcune aree cavernose ( e buie) nel Messico meridionale. L’incrocio di questi esemplari con albini porta ad esempio a pesci color rosa o pesca. L’incrocio con altre forme di molly porta ad altri risultati tra i quali quello di stabilizzare il carattere come arancio intenso.

Pinne

In natura le pinne dei maschi non sono sempre della stessa dimensione che si osserva negli esemplari in cattività. Spesso solo i maschi dominanti riescono a svilupparsi in tutta la loro dimensione. Per Poecilia latipinna ad esempio si sono anche ritrovate varie popolazioni con maschi che vanno dai 12 cm massimi e pinne modeste a “giganti” di 20 cm con pinne (dorsali) che sembrano vele. Questi ultimi sono. per la maggior parte, i progenitori dei pesci che troviamo nelle vasche oggi.

Alcune varietà sono poi invece tipiche della selezione umana come le Coda a Lira, gene recessivo che tende a scomparire se si accoppiano esemplari di questo tipo con altri “normali”. Sono disponibili anche varietà Pinne a Velo dove tutte le pinne (in particolare la caudale) sono allungate. E’ una selezione che fatica ad imporsi anche perché si richiede un maschio a pinne normali per l’accoppiamento.

Forma del corpo

Il perché alcuni allevatori abbiano cercato di stabilizzare deformazioni del corpo è un mistero ma fatto sta che i molly Baloon esistono e sono purtroppo apprezzati dal mercato, anche perché il loro handicap non impedisce la loro vita o l’accoppiamento, anche se sono curioso di sapere come si sente un Baloon (deforme com’è ,con un fisico non adatto secondo madre natura ) ad affrontare una gestazione ed un parto. Il gene è recessivo, accoppiando un Baloon con un molly non handicappato avremo 100% di avannotti normali. La deformità tornerà poi nell’ordine del 25 % tra i figli degli esemplari ottenuti.